Pescara: visite guidate ed esperienze
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Visita guidata e degustazione in distilleria Toro
Presentazione di una storia tutta abruzzese. Visita azienda ripercorrendo le diverse fasi produttive della Centerba Toro
<p>Presentazione della Famiglia Toro e racconto storico. <br />Visita alla distilleria ripercorrendo le varie fasi produttive della Centerba Toro</p>
<p>Degustazione dei liquori con analisi sensoriale ed organolettica.</p>
<p>La famiglia Toro ha radicato la sua attività bicentenaria a Tocco da Casauria, creando con quei verdi luoghi, intimi ed accoglienti, un legame indissolubile.</p>
<p>Era il 1817 quando il farmacista e speziale Beniamino Toro senior creò la Centerba Toro, pregiato liquore nato dall’alchimia di erbe selvatiche e spontanee, selezionate e raccolte da mani esperte alle pendici dei monti abruzzesi Maiella Madre e Morrone.</p>
<p>La Centerba – il cui nome deriva da “Centum Herbora” o, in dialetto “Cianterba” – viene prodotta attraverso la lenta infusione naturale in particolari contenitori ed in ambienti privi di umidità e sbalzi termici, senza aggiunta di zuccheri o aromatizzanti. Il liquore ottenuto mostra un caratteristico colore verde ad un’alta gradazione alcolica, e dei raffinati profumi aromatici, tra i quali predominano le mente.</p>
<p>Un prodotto forte e gentile, da buon abruzzese che si rispetti. Apprezzata in principio da pellegrini e pastori, divenne successivamente conosciuta come vero e proprio medicamento: la Centerba Toro venne infatti utilizzata per le sue caratteristiche curative nel Regno di Napoli durante l’epidemia di colera nel 1884, con carri di Centerba Toro che ogni giorno partivano da Tocco da Casauria verso la capitale partenopea.</p>
<p>Nel 1972 Roberto Toro e suo figlio Enrico della F.lli Toro Specialità Centerba fondarono la Enrico Toro d.c., un’azienda moderna capace di affrontare le nuove sfide del mercato e mantenere la stessa ricetta, alla quale diedero una nuova “interpretazione”: una Centerba con un diverso timbro.</p>
<p>Nel 1998 La F.lli Toro chiuse il vecchio stabilimento e i prodotti vennero imbottigliati e distribuiti su licenza della Enrico Toro d.c.</p>
<p>Oggi è un prodotto artigianale vanto della tradizione liquoriera abruzzese, apprezzato in tutto il mondo. La formula segreta è custodita gelosamente e tramandata di padre in figlio per generazioni: una ricetta che rievoca il fascino dei luoghi, esprimendo le atmosfere di questa terra nel modo più autentico. </p>
€ 15
Visita guidata ai Palmenti di Pietranico
In tutto il territorio di Pietranico sono presenti antiche vasche in pietra un tempo utilizzate per la vinificazione. Scolpito direttamente nelle punte delle rocce emerse dalla terra. All'interno dei serbatoi, le uve venivano pressate e pressate usando una pressa a raggi rudimentale.
<p>Il giro dei <strong>Palmenti di Pietranico</strong> è un circuito realizzato per la visita di antiche vasche enormi rocce affioranti disseminate sul territorio che, lavorate con estrema perizia, venivano usate come vasche per vinificare le uve direttamente sui campi. Così i contadini portavano a casa solo il mosto, lasciando lo scarto della lavorazione direttamente in campagna, evitando la fatica di trasportare presso le masserie materiale che non avrebbe prodotto vino e concimando così gli stessi campi. I palmenti sono una delle migliori testimonianze per comprendere il raffinatissimo livello raggiunto dagli artigiani locali e l’enorme dimensione che la produzione di vini pregiati aveva raggiunto sul territorio. Nel <strong>Comune di Pietranico</strong> si trova la maggior concentrazione di palmenti scavati nella roccia presenti in <strong>Abruzzo</strong>, localizzati sul pendio esposto a ovest dominato dal paese.</p><p>Questo itinerario è un circuito realizzato per la visita di queste antiche vasche. Il giro ha inizio dal paese in via Umberto I dove è attualmente conservata la <strong>Vasca Caprera</strong>, recuperata dopo che qualcuno l' aveva rimossa dalla sua collocazione originaria. Su via Settentrionale si svolta a destra su una strada asfaltata in discesa, al km 0,58 si può visitare la <strong>Vasca Mattucci</strong> entrando in una stradina privata (50m). Proseguendo in discesa su asfalto si arriva ad un bivio dove si può ammirare una vasca di raccolta delle acque, sempre scavata nella pietra (km 0,88). Per proseguire il giro occorre girare a destra, prima però si va dritti per 100m per visitare la <strong>Vasca Villa Odoardi</strong>. Su larga e comoda brecciata si arriva al km 1,96 dove al bivio si va a destra per una pista a fondo naturale lunga 250 m che conduce ad una vasca ancora non censita; si torna indietro per la stessa pista fino alla brecciata, si gira a destra e si arriva alla <strong>Vasca De Vito</strong> (km 2,65). Al km 3 si raggiunge il punto più basso dell’itinerario, si abbandona la brecciata e si gira a sinistra su una pista che torna in salita verso il paese accompagnata da due filari di querce. Al km 3,65 si compie una piccola escursione di 100m a destra per visitare la <strong>Vasca Grandonio</strong>. Riprendendo a salire, al km 4 si incrocia una strada asfaltata e si compie un’altra piccola escursione di 200m a destra fino alla <strong>Vasca Marzio</strong> situata molto vicino a una casa e non ben visibile. Si torna all’incrocio e si gira a destra per una pista erbosa che riporta a <em>Pietranico</em> in direzione della massima pendenza.</p><p>Degustazione di vino e prodotti tipici.</p>
€ 25